Samp, dal purgatorio all’inferno … e ritorno!
GENOVA – La Sampdoria, retrocessa lo scorso maggio in Serie C a seguito di una negativissima stagione calcistica, viene ammessa – dopo il “caso Brescia” e la penalizzazione della squadra lombarda di 4 punti con conseguente riscrittura della classifica dell’ultimo campionato di Serie B – ai play-out e, vincendo il doppio confronto con la Salernitana, riemerge dal baratro e “riconquista” la serie cadetta.
La Samp trova dunque una salvezza insperata fino a un mese prima, che ha del “miracoloso” se si considera l’andamento del campionato scorso e le circostanze del tutto fortuite in cui è arrivata.
I passionali tifosi della Samp, dopo l’afflizione vissuta a maggio scorso con la retrocessione, per la prima volta, in Serie C e le manifestazioni di collera e livore riversate per giorni interi nei confronti di giocatori e società, oggi guardano con un pizzico di ritrovato entusiasmo al futuro, sperando di rinverdire il passato e riportare la maglia più bella del mondo dove merita di stare. Anche perché alcuni dei personaggi significativi del glorioso passato societario e calcistico risalente a oltre 30 anni fa, si sono proposti e messi in moto per riabbracciare la causa della loro Samp.
Ci si riferisce a Evani, Lombardo, Invernizzi, ma anche al figlio di Roberto Mancini, Andrea, che eredita la posizione del padre e certamente non mancherà di confrontarsi con lui, che di quella Samp è stato un grandissimo protagonista e oggi è un tifosissimo dichiarato della squadra blucerchiata, anche a dispetto del ruolo che svolge.
Ma considerato il modo imprevedibile con cui è arrivata la permanenza in Serie B, per chi è credente pure Luca Vialli da lassù avrà messo lo zampino per propiziarla.
Va detto inoltre che la salvezza della Samp, che riporta i suoi tifosi in purgatorio dopo aver letteralmente toccato con mano l’inferno della Serie C, assume anche un significato speciale in una città come Genova, dove la rivalità e l’odio calcistico tra sampdoriani e genoani trova, pure per la particolare morfologia della città stessa, pochissimi esempi nel nostro Paese.
A parlarcene è un tifoso verace della Samp, uno della gradinata Sud, detto “U’ socio”.
“Un doveroso ringraziamento per l’inaspettata salvezza – afferma l’U’ socio – spetta anche ai “cugini” rossoblu. Le loro “gufate”, poverini, ci portano da sempre fortuna; nella circostanza hanno celebrato come al solito il nostro funerale senza il morto e così gli abbiamo rovinato l’ennesima estate, nonostante la peggior stagione calcistica della storia della Samp. Stagione in cui peraltro, come da consuetudine, la Samp ha vinto il derby di Coppa Italia. A proposito di funerali anche Taffo, agenzia funeraria nota per le sue pubblicità all’insegna di ironia e ilarità, ha dedicato ai tifosi genoani, all’indomani della nostra permanenza in Serie B, un’inserzione in cui sottolinea che come ‘prima regola di un funerale: il morto deve essere morto!’”.