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A "Persefone nata a Kabul" va il Premio Ipazia alla nuova drammaturgia 2021

A "Persefone nata a Kabul" va il Premio Ipazia alla nuova drammaturgia 2021

Il testo di Martina Zaccaro, che guarda alla condizione delle donne afghane emigrate in Italia, convince la giuria del Festival dell'Eccellenza al Femminile

di Simona Mambro

ROMA - Il Festival dell’Eccellenza al Femminile diretto da Consuelo Barilari annuncia ufficialmente il testo vincitore della IX edizione del Premio Ipazia alla Nuova Drammaturgia, intitolata al Genio delle donne nel Nuovo Rinascimento. Il Premio va a Martina Zaccaro – giovane autrice, attrice e regista napoletana – per l’opera Persefone nata a Kabul.

LA DEDICA - Il Festival dell’Eccellenza al Femminile quest'anno dedica il programma della XVII edizione ai grandi temi emersi dopo la pandemia e ai bisogni di Cura e Cultura della Società, delle persone e in particolare delle donne con il titolo simbolico Next Generation Women. Come ogni anno anche il Premio Ipazia alla Nuova Drammaturgia* giunto alla IX edizione ha proposto per il 2021 lo stesso titolo per il Bando Nazionale a cui hanno risposto scrittrici e scrittori senza distinzione di genere ed età.

IL PREMIO IPAZIA - "Il Premio Ipazia alla Drammaturgia – dichiara Barilari – rappresenta nel programma di questo Festival, che indaga a 360° la figura della donna nella società contemporanea, l'analisi di uno tra i linguaggi più antichi e strutturati dell'umanità: il Teatro nella forma espressiva della Drammaturgia. I vincitori non sono solo autori teatrali, già affermati o futuri” “ma sono interpreti del nostro presente attraverso il linguaggio del Teatro.

L'ATTUALITA' - In quest'ottica, per gli autori che si sono cimentati quest'anno con la grande emergenza della pandemia sulle generazioni di donne del futuro simbolicamente rappresentata dal titolo Next Generation, si affaccia, fino a superarla, un'altra emergenza umanitaria che si ripropone all'attenzione mondiale in modo ancora più prepotente di sempre, in questo quadro già complesso: il dramma dell'Afghanistan e dei diritti delle donne.

COME SI INSERISCE IL LINGUAGGIO TEATRALE - Ed ecco che il linguaggio teatrale se ne fa carico, la sensibilità di chi si sente parte della comunità del Teatro sposta la sa attenzione e riporta l'empatia su un dramma umano che nella sua acutezza spacca il tetto di cristallo creato dall'emergenza sanitaria e riporta all'umanità un dolore antico e a un altro tipo di virus ancora più antico e pericoloso, quello dell'uomo contro l'uomo, della repressione e della guerra. Il Premio Ipazia sente la forza di questa emergenza e se ne fa carico, premiando l'opera e l'autore che porta questo contenuto al linguaggio del Teatro: Persefone nata a Kabul di Martina Zaccaro."

LA GIURIA - La Giuria - composta da Silvana Zanovello (Presidente), Caterina Barone (Vice Presidente), Adriana Albini, Consuelo Barilari, Gianfranco Bartalotta, Stefano Bigazzi, Giuliana Manganelli, Carla Olivari, Eugenio Pallestrini, Giovanna Rotondo Terminiello – ha dato la seguente motivazione: “La protagonista sfugge a un destino che ha il volto dei Talebani ma non a quello che l'attende in Italia, dove zii e cugine sono emigrati da tempo. Il dramma prende il via con l’anticipazione di un mistero scottante e si sviluppa, attraverso una serie di dialoghi ben cadenzati e strutturati, fino alla rivelazione finale: l’impossibilità di sciogliere per vie legali un groviglio di retaggi antichi che opprimano le donne nel segreto delle famiglie, a dispetto di ogni innesto in altri terreni culturali, senza che nessuno intervenga. Giusto ritmo e assenza di retorica per un teatro che alza il velo su tragedie che, nelle cronache, rimangano spesso irrisolte o sottotraccia”.

I PROSSIMI PASSI - Persefone nata a Kabul sarà pubblicato nella rivista "Teatro contemporaneo e Cinema" e inserito nella prossima edizione della raccolta dei testi vincitori di tutte le 10 edizioni Lo specchio di Ipazia (Ferrari Editore). Menzionati anche secondo e terzo classificato: Le donne dalle dita Gialle di Nella Tirante e Medea. La vera storia di Pier Paolo Fiorini.

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