ROMA - I consulenti del lavoro lanciano l’allarme: 6,5 milioni di lavoratori sono a “elevato rischio contagio” in Italia, specialmente donne, under 35 e professionisti a contatto con i propri clienti, come baristi o ristoratori. A elaborare i dati è la Fondazione studi dei consulenti del lavoro sulla base di 5 fattori di rischio a cui sono sottoposti i lavoratori: frequenza dei contatti con altre persone, interazione col pubblico, lavoro al chiuso, vicinanza fisica ad altre persone e frequenza esposizione a malattie e infezioni.
LA GRADUATORIA - Da questi fattori è stata creata una graduatoria dei lavoratori più a rischio. Si parte dalle donne che, si legge, sono le più vulnerabili in quanto «le donne che potrebbero essere contagiate sono 4 milioni 345.000», ovvero il 44% delle occupate. A seguire la classifica ci sono i giovani, più frequentemente impegnati con lavori a stretto contatto con il pubblico, tanto che «il 35,1% svolge una professione ad altro rischio, mentre nelle altre fasce d’età la percentuale si riduce attorno al 27%». Tra le professioni più a rischio, entrando nel dettaglio, le categorie più interessate sono quelle legate alla salute e alla cura della persona, a partire da «medici (308.000), infermieri, radiologi, esperti di diagnostica (nel complesso 736.000 soggetti)».
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