MADRID - Tutto era iniziato il 15 maggio 2011 con un movimento di piazza ispirato, tra i tanti, dal pamphlet di Stéphane Hessel, "Indignatevi!". In breve tempo si trasformò quindi in un movimento di massa che portò nelle piazze centinaia di migliaia di persone, provocando in Spagna prima, e in Italia dopo, una forte scossa politica e sociale dopo la crisi economica e finanziaria del 2008. Era un movimento anti-casta quello degli 'indignados', che a dieci anni dalla sua nascita, viene ricordato dai media spagnoli con vari reportage e interviste per ricordare l'evento e per fare una analisi dei successi e insuccessi del movimento.
GLI EFFETTI - Molte delle istanze che si presentarono allora sono ancora molto sentite nel popolo spagnolo. La precarietà del lavoro, le basse prospettive dei giovani e il deterioramento dei servizi pubblici sono temi che ancora infuocano l'opinone pubblica iberica. Tra i successi, invece, il più tangente è stata invece la rottura del sistema bipartitico che regnava fino a quel momento la politica del Paese. Con la nascita di Podemos, nel 2014, si creò infatti un terzo polo ancora oggi ago della bilancia della politica spagnola. Un movimento dichiaratamente di sinistra nato con l'intenzione di sfidare l'establishment e che oggi, dieci anni dopo, si ritrova a doversi mettere di nuovo in discussione.
ROMA – Ancora arbitro protagonista in Serie A. Nel corso di Roma-Genoa, valevole per la 24ª giornata del massimo campionato, il signor Rosario Abisso annulla, dopo la consultazione del...
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