FERRARA - Fornire 365 giorni all’anno pomodoro italiano proveniente dallo stesso sito, al ritmo di sistemi di produzione che garantiscono un risparmio del 70% della superficie impiegata, e del 70% di acqua, rispetto alle coltivazioni tradizionali. È la missione di Fri-El Green House, l’azienda energetica che produce pomodori idroponici a marchio H2Orto verso un’agricoltura a impatto zero o quasi: ci lavorano 380 dipendenti, che l’anno prossimo non a caso dovrebbero diventare 450. IL GRUPPO - Il gruppo Fri-El, con sede in Alto Adige, fondato sei anni fa e tra i principali produttori italiani di energia da fonti rinnovabili (eolica, biomassa e biogas in particolare), rilancia quindi nella sua ‘diversificazione’ inaugurando oggi altri venti ettari di nuove serre di ferro e vetro nell’area industriale di Ostellato, nel ferrarese. I due nuovi contenitori si chiamano proprio ‘Ostellato 3’ e ‘Ostellato 4’, a conferma dell’avanzamento di un piano ampio di sviluppo che non sembra arrestarsi. L'INTUIZIONE - L’intuizione di non disperdere il calore generato dalle centrali elettriche aziendali a biogas, impiegandolo nella coltivazione di ortaggi di qualità, resta dunque valida. Rispetto al totale della nuova superficie produttiva a Ostellato, dieci ettari sono già operativi mentre altri dieci lo saranno a partire da marzo. Con il nuovo ampliamento, l’azienda raggiunge una superficie produttiva di 31,1 ettari di serre in ferro-vetro. Non basta il ciclo solare normale, in effetti, visto che il mercato risponde bene non da oggi ai pomodori idroponici: parte del riscaldamento necessario, a garantire una produzione per tutto l’anno, si realizza proprio attraverso l’acqua calda residua prodotta dalle centrali a biogas adiacenti, recuperando energia.
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