TORINO - Dieci anni per provare a cambiare la fruizione della cultura italiana da parte delle persone con disabilità. L'iniziativa di Fondazione Crt e Fondazione Paideia 'Operatori museali e disabilità' è stata celebrata oggi alle Ogr di Torino, che hanno ospitato il convegno 'Accolti ad arte' dove si è fatto il punto sui risultati di un decennio speso nella formazione del personale degli enti culturali all'accoglienza delle persone con disabilità. Un progetto che dai musei si è poi esteso a tutte le realtà culturali e che ha coinvolto 1.100 operatori culturali nelle iniziative delle due fondazioni, che hanno erogato otto seminari di prima alfabetizzazione di lingua dei segni, insieme a 41 corsi di base e 31 seminari tematici di approfondimento. Nei vari anni del progetto, che oggi ha cambiato nome in 'Operatori culturali per l'inclusione', sono state svolte 13 iniziative per la replicabilità del modello torinese a livello nazionale, in un progetto che ha coinvolto anche la Fondazione musei civici Venezia, la pinacoteca di Brera a Milano, le Gallerie dell'Accademia a Firenze e il Macro (Museo d'arte contemporanea di Roma).
IL PROGETTO - Il punto del progetto è il cambiamento di mentalità nell'approccio agli eventi culturali, a partire dalla progettazione: oggi il 60% degli enti ha introdotto nuovi strumenti per introdurre l'accessibilità culturale una politica strutturale. Inoltre, si è registrata un'attenzione crescente a una progettazione inclusiva, non adattata successivamente a bisogni speciali. Durante il convegno si sono approfonditi anche i prossimi passi da fare, che puntano a un maggior coinvolgimento del ministero della Cultura. La progettazione svolta dalle due fondazioni "è un esempio di progettualità capace di evolversi per rispondere alle necessità e alle sollecitazioni dei destinatari, che nel tempo sono diventati a tutti gli effetti co-promotori del percorso formativo", ha evidenziato Fabrizio Serra, segretario generale di Fondazione Paideia, che ha sottolineato il lavoro svolto in questi dieci anni per "potenziare le competenze trasversali degli operatori" ma "soprattutto a un'attenzione ai temi della relazione e dell'accoglienza, perché questa rappresenta il primo e fondamentale momento di incontro tra il visitatore e la realtà museale o culturale". Arte e creatività devono essere fruibili da tutti, ribadisce il segretario generale di Fondazione Crt Massimo Lapucci, "proprio come avviene alle OGR Torino, il primo polo culturale italiano a essersi dotato di un decalogo dell'accessibilità degli eventi for all".
FONTE e FOTO: Agenzia Dire
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