ROMA - Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia in una intervista a “Repubblica” ha detto: «Il presidente del Consiglio sta dando uno standing unico al nostro Paese, riconosciuto anche da Angela Merkel: i discepoli, a volte, superano i maestri. E dico due cose. La prima da governatore: la libertà d’azione che hanno avuto le Regioni e la stabilità di questo periodo sono merito dela figura del premier. Draghi porta un valore aggiunto che altri non avrebbero. La seconda cosa la affermo da uomo del popolo: ho la percezione che la sua tifoseria voglia che resti lì dov’è, anche oltre il 2023».
IL COMMENTO - «Solo Draghi sa cosa vuole intimamente. Può decidere di non candidarsi per il Colle. E allora punto. Ma se si candidasse di certo avremmo due scenari: i partiti dovrebbero garantirgli un’elezione al primo scrutinio, perchè una soluzione diversa equivarrebbe a una bocciatura da parte della sua maggioranza. Lo scrutinio segreto non è irrilevante nel nostro Parlamento, al di là dei bei discorsi. Draghi rischia di entrare in conclave da Papa e uscirne da parroco di campagna. Nè capo di Stato nè premier. Con pregiudizio per l’Italia».
ROMA – Ancora arbitro protagonista in Serie A. Nel corso di Roma-Genoa, valevole per la 24ª giornata del massimo campionato, il signor Rosario Abisso annulla, dopo la consultazione del...
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