MILANO - Non solo un cantante, un cantautore, un po’ attore un po’ comico, ma un grande artista a cui oggi Google ha dedicato il suo doodle. Giorgio Gaber nacque a Milano il 25 gennaio del 1939 e morì il 1 gennaio del 2003, a 63 anni.
GLI INIZI - La sua è la storia dell’Italia del dopoguerra che si riprende e che scopre il mondo. Da piccolo impara a suonare la chitarra e in seguito si esibisce nei locali milanesi dimostrandosi un ottimo chitarrista. Forse non tutti sanno che all’inizio della sua carriera incontrò altri due grandi: a metà degli anni Cinquanta, infatti, entrò nei Rock Boys, il gruppo di Adriano Celentano con al pianoforte Enzo Jannacci.
IL TEATRO - Se negli anni Sessanta cominciò ad apparire sempre più in televisione, negli anni Settanta iniziò il suo lungo rapporto con il teatro. In molti lo definiscono in Italia il padre del “teatro canzone”, spettacoli con monologhi, racconti e canzoni.
LE OPERE FAMOSE - Da tempo malato di cancro ai polmoni, Giorgio Gaber si spegne nel pomeriggio del 1° gennaio 2003, poco prima di compiere 64 anni, nella sua casa di campagna a Montemagno di Camaiore. Con la sua scomparsa però non se ne vanno le numerose opere realizzate che rimarranno per sempre come “Il signor G”, “Dialogo tra un impegnato e un non so”, “Libertà obbligatoria”, “Io se fossi Gaber” e “Il Grigio”.
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