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Allergie: cosa fare e come riconoscerle

Allergie: cosa fare e come riconoscerle

ROMA - Con l’inverno ormai alle spalle, la primavera è pronta ad esplodere. Ma c’è anche il risvolto della medaglia: le allergie stagionali. Proprio di questo, di dermatite atopica, di allergie alimentari e di molto altro si è parlato nella puntata odierna di Iceberg, il contenitore di informazione condotto da Patrizia Barsotti, in onda tutti i venerdì alle ore 13 su Anita TV (canale 88 DGT) in collaborazione con l’agenzia stampa Askanews.

Ospiti della puntata l’Avv. Marcia Podestà (Presidente Food Allergy Italia APS), la Dott.ssa Maria Antonella Muraro (responsabile dell'unità operativa semplice di allergie alimentari presso il Centro di Specializzazione della Regione Veneto per lo studio e la cura delle allergie e delle Intolleranze alimentari), la Dott.ssa Cristina Guerriero (responsabile dell’ambulatorio dermatologia pediatrica e adolescenti del Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma) e la giornalista Patrizia Landini (direttore di Altrostile.net).

«La pelle – ha spiegato la Dott.ssa Guerriero – può essere coinvolta in problematiche allergiche, che spesso sono solamente degli stati infiammatori che portano a manifestazioni di sintomi simili a quelli dell’allergia. Pensiamo, ad esempio, alla dermatite atopica patologica cutanea infiammatoria, che è supportata dall’infiammazione dei linfociti. I sintomi saranno quelli del caldo, del freddo, del sudore e via dicendo, fino ad alcune lesioni cutanee che possono portare a pensare ad un’allergia. Nel tempo, inoltre, chi soffre di tale patologia può diventare un soggetto allergico, tanto che negli ultimi anni è aumentata a dismisura la quantità di soggetti atopici. Il tutto non è riconducibile solo alla genetica, ma anche a fattori ambientali. La scienza – ha concluso – ha fatto passi avanti, consentendoci di fronteggiare il tutto con alcuni farmaci e non più solo con cortisone e antistaminici».

La Dott.ssa Muraro, invece, ha spiegato la differenza tra allergie e intolleranze: «Mentre le prime sono basate su un meccanismo immunologico legato alle proteine degli alimenti, le secondo sono date da un deficit enzimatico o da reazioni anomale ad alimenti o ancora da avvelenamenti veri e propri». Muraro ha anche sottolineato l’importanza psicologica della questione, dichiarando come «il 64% dei nostri pazienti è vittima di bullismo, con conseguente stress post traumatico Per questo, nel nostro team, sono presenti anche alcuni psicologi».

L’Avv. Podestà ha parlato dell’impegno di Food Allergy Italia: «La nostra associazione, fondata nel 2002, nasce per dare un aiuto concreto alle famiglie che devono affrontare problemi, anche economici, riguardanti le allergie alimentari. Queste, infatti, sono patologie vere e proprie, che hanno impatti sulla vita a 360°. Basti pensare che, non essendo riconosciuta come una patologia, l’allergia alimentare non prevede l’esenzione del ticket. Tutto ciò, inoltre, si ripercuote sulla mancata prevenzione. Occorre fare qualcosa e farla subito: la nostra associazione lavora affinché tutte le persone con allergie alimentari siano incluse, senza distinzioni, nelle attività della comunità civile».

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