北非革命以后, 在中国越来越害怕可以有一样的问题. 所以, 一如既往政府找很种的解决. 现在有"茉莉花"这个词语被禁止了, 因为是突尼西亞革命的象征. 从那天开始, 在中国不能说或写"茉莉花"这些字. 最早只是在网络上, 后来也是在日常生活中: 在中国现在不能买茉莉花茶, 或买茉莉花. 这样做中国政府觉得可以避开革命爆发的可能性, 如果有. 但是, 真的是这样吗? 只要取消一种花的名字, 就可以取消人民不满吗?
In seguito alle rivoluzioni nord-africane, tra i piani alti cinesi si sta facendo sempre più strada il timore dell’emulazione. E, come sempre, si cercano delle soluzioni drastiche. Una delle risoluzioni applicate dal governo è stata la messa al bando del gelsomino, fiore simbolo della rivoluzione tunisina. Tempo fa, era comparso su internet un tentativo di organizzare una protesta nella capitale cinese, e la parola segreta utilizzata era proprio “gelsomino”. Così dal quel momento in poi il fiore è stato messo al bando: prima solo su internet, prima bloccando i caratteri utilizzati per scrivere il nome e poi bloccando tutti i video in cui veniva nominato, primo fra tutti quello di Hu Jintao che cantava la canzone tradizionale “Mo Li Hua” (appunto “gelsomino”). Infine si è arrivati anche nella vita quotidiana: ai fiorai è stato vietato vendere questo fiore, e molte volte senza nemmeno dare nessuna spiegazione in merito. Anche il tè al gelsomino è scomparso dalle più famose sale da tè della capitale. Il governo pensa così di spegnere qualsiasi focolaio di sentimento rivoluzionario nel paese, ammesso che ce ne siano. Ma è veramente così? Basta cancellare il nome di un fiore per eliminare il malcontento?
ROMA – Ancora arbitro protagonista in Serie A. Nel corso di Roma-Genoa, valevole per la 24ª giornata del massimo campionato, il signor Rosario Abisso annulla, dopo la consultazione del...
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