ROMA - L'inferno chiedrà i battenti. Il presidente del Turkmenistan ha infatti ordinato che vengano spente le fiamme del cratere di Darvaza, chiamato "Porte dell'inferno", dove da 50 anni brucia gas naturale a seguito di una trivellazione errata in epoca sovietica. Il suo fuoco, apparentemente inestinguibile, era diventato nel corso degli anni un'attrazione turistica ma fin troppo pericolosa per la salute e la salvaguardia dei giacimenti di gas naturale del Paese. Per questo il presidente Gurbanguly Berdymukhamedov ha ordinato che si trovi una soluzione, dopo i numerosi tentativi già messi in atto nell'ultimo decennio. "Perdiamo risorse preziose dalle quali potremmo trarre sostanziosi profitti da impiegare per il benessere della popolazione", è stato il discorso tenuto dal presidente alla popolazione.
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