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Ariano Folkfestival 2017, un viaggio tra i migliori tesori musicali del mondo

Lontani dal mainstream e dall’omologazione, vicini a tutti i suoni del mondo

di Davide Mancini

ARIANO - Lontani dal mainstream e dall’omologazione, vicini a tutti i suoni del mondo. Ariano Folkfestival - tra i più interessanti appuntamenti europei dedicati alla world music - torna dal 17 al 20 agosto ad Ariano Irpino per la sua XXII edizione dopo il successo dello scorso anno che ha visto arrivare oltre 20.000 persone di ogni nazionalità. Quattro giorni di musica selezionata con cura e passione, a cui si aggiunge una giornata di anteprima domenica 6 agosto a Capaccio Paestum (Salerno) con il live degli España Circo Este, invaderanno questa terra di confine in Provincia di Avellino posizionata tra Campania, Puglia e Basilicata con un sound tradizionalmente oltre ogni barriera geografica. Come al di là di ogni limite è il suo pubblico, di ogni fascia d’età, proveniente dai Comuni limitrofi come dalle maggiori capitali europee.

FOLK E CUMBIA - Tra folk e cumbia, rap e hip hop, incursioni di jazz ed elettronica, la parola d’ordine di questa edizione è sperimentazione. Con artisti che hanno fatto del mondo la propria casa e delle diversità musicali la loro ricchezza, Ariano Folkfestival è pronto a presentare un palco internazionale per un viaggio che alterna la potenza della voce argentina de La Yegros con l’euforia dei colombiani Puerto Caldelaria il 17 agosto. L’Africa della leggenda Orlando Julius con gli inglesi Heliocentrics, insieme ai tesori nuovi e moderni della Russia targata Oligarkh, sono sul palco il 18 agosto. Ancora, il 19 agosto è la volta del “Re dello Swing” Emanuele Urso and his big band con Moni Ovadia; per chiudere domenica 20 con gli Ephemerals e l’esplosione di energia degli spagnoli La Pegatina.

L’APERTURA - Ad aprire il Festival, giovedì 17 agosto, è La Yegros (Mariana Yegros all’anagrafe), per la prima volta in Italia. Arriva dall'Argentina, ma ormai la sua anima è divisa tra Buenos Aires e il sud della Francia. Conosciuta come "La Regina della Nu Cumbia", il soprannome è più che mai calzante, meritato a suon di concerti grazie a quella che The Fader definisce “una voce spaziale” e The Indipendent “dagli effetti vocali precisissimi”. La sua musica è sempre vivace ed eclettica, con il lato fresco e spontaneo della cumbia contemporanea tradizionalmente dominata dagli uomini, rielaborata sapientemente con il folk e l’elettronica. Con il primo album “Viene de mi” conquista l’attenzione delle maggiori testate internazionali (NPR e Libération tra le tante). Con il secondo, "Magnetismo" (famiglia Soundway Records) accresce la sua popolarità e partecipa ai più prestigiosi appuntamenti musicali, arrivando a 15 tour internazionali negli ultimi due anni.

SUL PALCO - La stessa sera sul palco La Inedita, dal Perù. Uno stile e un genero unico, di cui i quattro componenti sono inventori e detentori: il chichamuffin, una fusione di chicha (la tradizionale cumbia peruviana), reggaemuffin e dancehall con sottili tracce di hip hop. Il Perù che incontra la Giamaica in un fuco di energia e creatività.

EUFORICI - Semplicemente “euforici” per il New York Times, i Puerto Candelaria sono la più innovativa, controversa e audace proposta musicale dalla Colombia degli ultimi decenni. Un’esplosione di suoni tra underground rebel cumbia e colombian style jazz che attraversa i confini e rompe ogni schema. Un immaginario dove non esiste solo la musica ma anche il teatro, la danza e l’umorismo, con una capacità di raccontare ironicamente le assurdità e le contraddizioni della Colombia. Hanno ottenuto record impensabili per la scena musicale indipendente, suonando in più di 80 città in tutto il mondo.

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