ROMA – Nonostante il difficile anno trascorso, la filiera culturale e creativa si conferma centrale all'interno delle specializzazioni produttive nazionali, grazie a 84,6 miliardi di euro di valore aggiunto prodotti e poco meno di 1,5 milioni di persone occupate; valori che, rispettivamente, incidono per il 5,7% e 5,9% di quanto complessivamente espresso dall'intera economia italiana e una capacità moltiplicativa pari a 1,8 (per un euro prodotto se ne generano 1,8 nel resto dell'economia) che sale a 2,0 per il patrimonio storico e artistico e a 2,2 per le industrie creative. Complessivamente, il sistema produttivo culturale e creativo evidenzia un moltiplicatore per il 2020 pari a 1,8. L'intera filiera culturale costituita ha quindi un valore aggiunto di 239,8 miliardi di euro (84,6 miliardi + 155,2 miliardi). È quanto emerge dall'undicesima edizione di Io sono cultura, il rapporto realizzato da Fondazione Symbola e Unioncamere, insieme a Regione Marche e Credito Sportivo. Il rapporto è stato illustrato oggi alla presenza del ministro della Cultura, Dario Franceschini, del presidente della Fondazione Symbola, Ermete Realacci, del presidente Unioncamere, Andrea Prete, del direttore della Fondazione Symbola, Domenico Sturabotti, oltre all'assessore alla Cultura Regione Marche, Giorgia Latini.
FONTE: Agenzia Dire
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