ROMA – Emissioni di diossido di zolfo da centrali a carbone, fonderie, e operazioni fatte con petrolio e gas, rimaste finora nascoste, sono state scoperte dai satelliti della Nasa tra il 2005 e 2014. Si tratta di 39 siti inquinanti distribuiti tra Medio Oriente, Russia e Messico, i cui dettagli sono descritti nello studio pubblicato sulla rivista Nature Geoscience.
PARLA L’ESPERTO – «Ora abbiamo una misura fatta in modo indipendente delle emissioni di questi siti inquinanti - commenta Chris McLinden, coordinatore dello studio - che non si basa su quello che si sa o si pensa di sapere».
NON SOLO – I ricercatori hanno anche individuato 75 fonti naturali di diossido di zolfo, come vulcani non in fase eruttiva, che emettono gas tossici nel corso dell'anno.
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