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Calcio, dito medio: non c'è uniformità di giudizio

Negli anni alcuni episodi sono stati puniti con la squalifica, altri con ammenda ed alcuni addirittura lasciati impuniti

di Matteo Spinelli

Nelle ultime ore sta facendo molto discutere la squalifica di una giornata inflitta dal giudice sportivo Gianpaolo Tosel al difensore della Roma, Josè Holebas, reo di aver rivolto, al termine del match tra i giallorossi ed il Genoa di domenica 14 dicembre, il gesto del dito medio verso i tifosi liguri. La dirigenza capitolina, già impegnata nel ricorso per la squalifica di due turni inflitta al tecnico Rudi Garcia, ha deciso di ricorrere anche contro il provvedimento inflitto al difensore greco, grazie a prove concrete. L’impianto difensivo della Roma, infatti, potrebbe portare come esempio la mancata squalifica nei confronti di Mario Balotelli, che ai tempi del Milan si vide comminare solamente un’ammenda di 10 mila euro per aver rivolto il gesto del dito medio verso i tifosi del Cagliari. Analizzando la situazione e correndo indietro nel tempo si possono trovare anche altri episodi come quello legato a Balotelli. Il 10 maggio del 2010, ad esempio, Cristian Chivu, allora giocatore dell’Inter, mostrò il dito medio verso i tifosi della Roma al termine della Finale di Coppa Italia vinta dai nerazzurri. In quell’occasione il giudice sportivo squalificò il difensore interista, ma solo per l’ammonizione rimediata sotto diffida, lasciando quindi impunito il volgare gesto. Avvicinandoci di più ai giorni nostri, invece, si può prendere in analisi il caso legato ad Arturo Vidal. Il centrocampista cileno della Juventus, nel derby dello scorso anno contro il Torino, sembrerebbe aver alzato il dito medio in direzione dell’arbitro Rizzoli, che non prese però alcuna decisione in merito. Analizzando le immagini ancora non è chiaro se il dito alzato sia il medio o l’indice (come ad indicare che il fallo commesso era solo il primo), ma in conclusione anche in questo caso non c’è stata squalifica per il giocatore. Passando agli allenatori, invece, si può ricordare l’episodio capitato in Empoli-Varese nella scorsa stagione di Serie B. Il tecnico toscano Maurizio Sarri, infatti, rivolse il gesto verso i tifosi avversari, venendo successivamente punito solamente con un’ammenda di 5 mila euro. Discorso diverso, invece, per Delio Rossi. L’ex allenatore della Sampdoria mostrò il dito medio ai giocatori della Roma, venendo prima squalificato per due turni dal giudice sportivo Tosel e poi multato dalla propria società. In conclusione, osservando tutti gli episodi finora citati, è chiaro che ancora non si è riusciti a trovare una legge precisa in merito a tale argomento. È chiaro che manca una legge concreta che definisce, in un modo o nell’altro, come la giustizia sportiva deve comportarsi in situazioni come queste.

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