venerdì 1 giugno 2018 - 14:32

Condividi su Facebook Condividi su Twitter Condividi su Google+

Europa, l'inflazione cresce

L’aumento è principalmente dovuto al rialzo dei costi dell’energia

di Claudio Carassiti

ROMA – I dati pubblicati dall’ufficio statistico UE Eurostat certificano un aumento robusto dell’inflazione nell’area Euro, oltre le attese. Infatti, i dati indicano un valore dell’1,9% a fronte di un’attesa dell’1,6% e della rilevazione precedente che la dava all’1,2%. L’aumento è principalmente dovuto al rialzo dei costi dell’energia che hanno un impatto sulla produzione e la logistica di quasi tutti i comparti.

LE REAZIONI – La notizia è accolta positivamente sia perché indice di una economia maggiormente dinamica e un’occupazione che alimenta i consumi interni, sia perché il tasso registrato si avvicina molto agli obiettivi fissati dalla BCE in relazione alle manovre finanziarie messe in campo dalla banca centrale per fronteggiare la crisi economica e sostenere gli equilibri finanziari dei Paesi membri.

IN ITALIA - Anche in Italia l’Istat certifica un balzo dallo 0,5% di aprile all’1,1% di maggio, livello che non si raggiungeva dal settembre scorso. Nel Belpaese, a trainare il rialzo sono ancora i costi dell’energia (+6,1%) oltre ad alimentari, alcolici e tabacchi (+2,6%). Meno marcato l’aumento dei prezzi della categoria servizi (+1,6%).

I DATI – Un’inflazione moderata, vicino al 2%, favorisce i Paesi altamente indebitati. Infatti, mentre il Prodotto Interno Lordo è soggetto all’inflazione, lo stock di debito pubblico è calcolato a prezzi costanti. Un meccanismo che migliora il rapporto Debito/PIL, fondamentale per gli equilibri finanziari di Paesi a grande indebitamento come l’Italia. Per Maria Paola Toschi, Market Strategist di J.P. Morgan Asset Management, al sito Financial Lounge, “un’inflazione vicino al 2% è favorevole per i Paesi con elevati stock di debito, e quindi per l’Europa, mentre la deflazione è molto negativa”.