DUSSELDORF - Anche quest’anno il Consorzio Tutela Vini Montecucco torna in scena al ProWein, la Fiera Internazionale di settore in programma a Düsseldorf dal 15 al 17 marzo 2020, con una selezione di circa 20 etichette, nuove annate di rossi e bianchi della Denominazione, declinate in Montecucco Rosso e Rosso Riserva, Sangiovese DOCG e DOCG Riserva e, infine, Montecucco Vermentino. Come nelle ultime edizioni, la dop amiatina condividerà lo spazio espositivo – Pad 16, stand E31 – con i due consorzi di tutela DOC Maremma e DOCG Morellino di Scansano, manifestando ancora una volta la volontà di promuovere in maniera coordinata e congiunta i valori e l’identità del territorio maremmano.
LA KERMESSE - La kermesse di Düsseldorf, proprio per il suo richiamo internazionale, resta uno dei palcoscenici più importanti per i vini del Montecucco, il cui 65% continua a volare sui mercati esteri. E proprio la Germania, superata solo dagli Stati Uniti, si riconferma la nazione europea che maggiormente apprezza la vulcanica produzione vinicola del Monte Amiata. Bilanci che fanno ben sperare, scongiurato soprattutto il pericolo dazi per cui i produttori italiani hanno tirato un temporaneo sospiro di sollievo. Preoccupa indubbiamente la Cina colpita dalla piaga del nuovo Coronavirus, mercato che negli ultimi tempi stava iniziando a guadagnare quote importanti. L’Estremo Oriente – Giappone, Hong Kong, Singapore – rappresenta in ogni caso la nuova sfida per il Consorzio: mercati che hanno dimostrato di apprezzare i vini amiatini e su cui bisognerà quindi intensificare l’attività di promozione e informazione in favore di una maggior penetrazione e diffusione del prodotto.
LA PRODUZIONE - Infine, tra i filari del Montecucco si continua a praticare una viticoltura sostenibile, altro elemento caratterizzante della DOC e DOCG. La Denominazione vanta infatti circa il 70% di produzione biologica e ha da disciplinare le rese per ettaro tra le più basse in assoluto, puntando sempre alla massima qualità possibile. Una scelta senza dubbio etica, ma, in un certo senso, anche obbligata: sì perché il Montecucco presenta una naturale vocazione all’agricoltura, con condizioni climatiche favorevoli dovute sia alla vicinanza con il Mar Tirreno, con costanti venti asciutti, sia alla protezione del Monte Amiata.
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