ROMA - Secondo il Piano Nazionale Prevenzione 2014-18 del Ministero della Salute, entro il 2018 tutte le regioni si dovrebbero adeguare alla previsione del Test Hpv come screening primario per donne tra 30 e 64 anni. Il 'tradizionale' Pap Test resta l'esame da fare qualora si riscontri una positività al Test Hpv.
IL COMMENTO - Basilio Passamonti, presidente del Gruppo Italiano Screening del Cervicocarcinoma (Gisci), ha commentato: «I due test integrati rappresentano il massimo di garanzia possibile per la prevenzione: l'HPV-Test, che è più sensibile, individua le donne con infezione in corso (che può anche risolversi da sola), mentre il Pap test, che è più specifico, va fatto in uno step successivo per individuare l'eventuale lesione dovuta alla modificazione cellulare causata dal virus».
ROMA – Ancora arbitro protagonista in Serie A. Nel corso di Roma-Genoa, valevole per la 24ª giornata del massimo campionato, il signor Rosario Abisso annulla, dopo la consultazione del...
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