ROMA - L’Europa scientifica continua a fare passi da gigante. Un gruppo di ingegneri di vari istituti europei, coordinati dall’iniziativa Graphene Flagship creata dall’Unione Europea nel 2013, hanno inventato un catalizzatore a energia solare capace di catturare lo smog. La sua applicazione, motivo per cui si tratta di qualcosa di rivoluzionario, è che si potrebbe usare nell’ingegneria edile per creare strade, superfici di edifici o altre strutture pubbliche.
I MATERIALI - Il nuovo catalizzatore è composto da numerosi materiali, tra cui nanoparticelle di grafene e biossido di titanio. Sono proprio le nanoparticelle di biossido di titanio (conosciuto anche come titania) che svolgono il lavoro di aspirapolveri. La titania, infatti, una volta esposta alla luce solare, comincia a degradare gli ossidi di azoto e i composti organici volatili ossidandoli e rendendoli prodotti inerti o innocui.
IL DOPO - Una volta che la superficie cattura i prodotti della fotodegradazione, questi potranno essere raccolti manualmente o portati via dalla pioggia, dopo che gli stessi hanno perso il loro agente inquinante.
GLI OSTACOLI - Ora i grandi ostacoli riguardano, purtroppo, l’alto costo del grafene, un materiale ancora non economico e difficilmente riproducibile in serie.
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