Tennis, Paire shock: “Giocare mi disgusta”
ROMA – Benoit Paire non ne può più. Si è fatto buttare fuori dagli US Open da Norrie giocando un solo set, gli altri due – come spesso gli accade – li ha mollati a zero. Non senza una baruffa col giudice di sedia quando, complice una sosta per soccorrere, se n’è andato a chiacchierare col coach nel suo box. Ben oltre i limiti del coaching ammesso da pochissimo. Poi il francese s’è sfogato con L’Equipe: “Sono due anni che va così. La testa non c’è. Non è il tennis, altrimenti non sarei stato in vantaggio 5-3 contro Norrie. Il lockdown ha stravolto la mia vita. Mi piaceva stare a casa. Tornare alle trasferte, al Tour, è stato molto difficile”.
Ora Paire è numero 167 al mondo e dice che “non so se avrò voglia di giocare nei tornei minori, perché anche negli Slam faccio fatica a lottare. Spero di ritrovare una motivazione, qualcosa che mi faccia amare di nuovo il tennis, trovare il gusto della sfida e della competizione, di viaggiare. In questo momento, sono più felice quando torno a casa. Non mi arrabbio più su un campo da tennis. E non è un buon segno. Se non mi arrabbio è perché non mi interessa. Prima odiavo allenarmi, ma nelle partite avevo questa cosa per cui non volevo perdere. Ecco, questa cosa non ce l’ho più. Sto in campo e penso a cosa farò dopo, a che ora è il mio volo. Devo sforzarmi. Mi disgusta stare in campo”.
“A Cincinnati – continua – ho finito la mia partita alle 15 e tre ore dopo ero sull’aereo. Stasera ho preso un volo da New York alle 19. Non sto dicendo che questa è l’ultima volta che mi vedete in un Grande Slam. Se trovo la motivazione, vado avanti. Ho un blocco che mi fa divertire di più fuori dal campo che in un torneo. A Wimbledon volevo solo andarmene. Agli US Open non mi diverto. Gli altri ragazzi combattono e questo fa la differenza. Penso che i miei amici, la mia famiglia, il mio cane, non sono con me. Sono da solo. L’atmosfera di un torneo non credo che mi mancherà. Preferisco stare a casa”.
FONTE: Agenzia Dire