Ariccia, a Palazzo Chigi la mostra di Alessio Serpetti
ROMA – In corso a Palazzo Chigi, ad Ariccia, fino al 28 maggio 2023 la mostra personale di arte grafica del Maestro Alessio Serpetti dal titolo Sogni, ombre, misteri.
L’esposizione, a cura della professoressa Rita Bernini, è stata inaugurata nei giorni scorsi alla presenza del sottosegretario alla Cultura e critico d’arte, professor Vittorio Sgarbi, del sindaco di Ariccia, Gianluca Staccoli e del conservatore di Palazzo Chigi, Francesco Petrucci il quale ha sottolineato come la mostra di Serpetti stia riscuotendo a Palazzo Chigi un particolare gradimento dovuto alla duplice natura dell’artista “contemporaneo, figlio del proprio tempo che utilizza linguaggio e tecniche tradizionali”.
Si tratta di una mostra suddivisa in quattro sezioni che iniziano con un “iperrealismo dai tratti allegorici”, particolare messo in evidenza dalla curatrice Bernini, la quale ha a sua volta rilevato come Serpetti, “nelle sue varie fasi, abbia come denominatore comune le radici nel simbolismo italiano”.
“Quello che vedo nei lavori di Serpetti è la grande capacità di stabilire lo spazio. In questo molto vicino a Alberto Martini” ha detto Sgarbi. “Gli esordi sono molto classici. Dando vita a un mondo che si muove tra citazioni e elementi legati al surrealismo. Tra le cose più belle c’è un trittico in carboncino Le anime nascoste della notte. Queste visioni, riferimenti e fonti si legano a una forte attrazione per l’architettura e deve evocare silenzio, tormento, notte, nostalgia per quello che non ha vissuto ma potrebbe aver vissuto”.
A conferma delle letture dei critici, le parole dell’artista che, a latere dell’inaugurazione, dichiarava di aver tratto ispirazione “dall’espressività dei motivi onirici, dando cioè importanza alle immagini della sfera notturna” ma anche “da fonti letterarie, dalle suggestioni cinematografiche e dalle ambientazioni scenografiche di derivazione teatrale”.
Da cui l’ulteriore annotazione sul ricorso ai simboli che “veicolano significati profondi e nascosti attraverso elementi ricorrenti che arricchiscono la dimensione misteriosa e fantastica di composizioni che ci parlano nella lingua del sogno proprio attraverso la simbologia di questi elementi: ecco allora le maschere, simbolo di dualismo, spesso riflesse nello specchio che a sua volta riflette l’interiorità dell’animo umano, o in dialogo con una fanciulla in un rapporto tra finzione e realtà, o ancora le metamorfosi, o il motivo delle rovine architettoniche e della vanitas, che alludono certamente alla transitorietà della vita terrena, quindi alla caducità umana”.
La mostra resterà aperta fino al 28 maggio 2023 dal martedì alla domenica con i seguenti orari: dalle 10,00 alle 13,00 e dalle 15,30 alle 18,30. Lunedì chiuso. L’ingresso è libero.