Roma, Santino Mirabella presenta “Un futuro da ricordare”

ROMA – Il 14 aprile, all’hotel Mediterraneo di Roma (via Cavour, 15) alle ore 18:30, il Magistrato catanese Santino Mirabella presenta “Un futuro da ricordare”: il suo primo romanzo-giallo. Modera l’autrice televisiva Marina Loi. Reading a cura dell’attrice Mirella Banti.

Si tratta di un avvincente “hot case” edito da Europa edizioni, in cui un fatto accaduto in un tempo molto lontano, allunga le sue ombre nel presente affinché si “chiudano i conti una volta per tutte”.

Il famoso scrittore Riccardo Landini nella prefazione del volume scrive: “Colpisce e va rimarcata la scrittura dell’autore, così ricca, così policroma e raffinata; si potrebbe dire come da consolidata tradizione siciliana. Non è così scontato imbattersi in un romanzo in cui la lingua italiana sia ampiamente variegata e venga utilizzata con amorosa sollecitudine e profondità di conoscenza”.

Un uomo anziano viene trovato a terra semincosciente da un Metronotte. Farnetica frasi senza senso, parla di un delitto e di un colpevole innocente. Nino, questo il nome dell’anziano, diventa da quel momento “un caso” per la guardia giurata, ex poliziotto, che l’ha salvato e che inizia a indagare sul suo passato. Parallelamente anche Olga, una studentessa di medicina che assiste Nino come volontaria, comincia a fare delle ricerche colpita da alcune foto ritrovate a casa dell’anziano amico. Le due indagini scorrono parallele svelando al lettore un caso intricato e pieno di colpi di scena iniziato molti decenni prima ma che ancora deve essere risolto.

E’ questa la trama di “Un futuro da ricordare”, il primo romanzo-giallo di Santino Mirabella che   all’attività di Magistrato, affianca da anni quella di scrittore spaziando nella poesia, narrativa e saggistica.

I personaggi poi si muovono nel romanzo simili a ombre dolenti, ritratti scolpiti da un destino che con nessuno di loro è stato e sarà clemente, eppure risultano così vividi, affamati, quasi disperati nella ricerca di un significato all’esistenza stessa. I due protagonisti, l’anziano Nino e Gregorio la guardia giurata, nella perfetta orchestrazione del destino, si incontrano casualmente, sconvolgendo l’uno la vita dell’altro, pur senza scambiarsi che poche parole, pochi sguardi e tanto di quel silenzio che, alla fine risulta insopportabile da portarsi sulle spalle.

Questo libro è “il primo vero romanzo giallo della mia carriera letteraria – afferma l’autore – un hot case ispirato dal titolo e dalla volontà di scrivere una storia raccontata da due punti di vista, una donna e un uomo. Credo che alla fine tutto combaci, ma occorre anche il lettore, protagonista lui stesso della ricostruzione della trama”.

Come scrive l’autore alla fine del volume citando Pasolini “la scrittura di questo libro è affidata al lettore. E’ lui che deve rimettere insieme i frammenti (…) E’ lui che deve ricongiungere passi lontani che però si integrano. E’ lui che deve organizzare i momenti contraddittori ricercandone la sostanziale unitarietà. E’ lui che deve eliminare le eventuali incoerenze”.