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Cop26, Europa Verde: la fiera dell'ipocrisia

Cop26, Europa Verde: la fiera dell'ipocrisia

Mondo brucia ma i grandi del mondo non spengono il fuoco

di Bianca Franchi

ROMA - "La nuova bozza della COP26 conferma che a Glasgow si è tenuta la fiera dell'ipocrisia che condanna le future generazioni e il pianeta verso il disastro: nessun impegno, solo rinvii e ricerca quasi maniacale di parole per aggirare i problemi e non prendere impegni verso l'azzeramento delle emissioni di CO2 e l'uscita dalle fonti fossili. Una fiera dell'ipocrisia". Così, in una nota, i co-portavoce nazionali di Europa Verde, Angelo Bonelli ed Eleonora Evi, che spiegano: "Mentre nel mondo si spendono 2.000 miliardi di dollari all'anno in armamenti, i 100 miliardi di dollari promessi negli anni passati, alle precedenti COP sul clima, non sono mai arrivati ai Paesi poveri. Nel documento sui finanziamenti sul clima, la decisione circa gli aiuti ai Paesi più bisognosi viene di nuovo rimandata.

L'IPOCRISIA - La promessa di fermare la deforestazione entro il 2030 è il simbolo dell'ipocrisia di questa COP26: il Brasile che, con Bolsonaro, ha sottoscritto questo accordo ha, difatti, approvato proprio solo poche settimane fa la legge 'Marco Temporal' che prevede la cacciata degli indios dalla foresta amazzonica per avviare lo sfruttamento totale del bioma amazzonico. Contemporaneamente, l'Europa preme per ratificare l'accordo EU-Mercosur che consentirà la vendita e commercializzazione di prodotti agricoli, carne, legno e minerali provenienti proprio dallo sfruttamento e devastazione delle foreste tropicali del Sud America: una vergogna".

GIUSTIZIA SOCIALE - "Da sempre consapevoli che solo dove c'è giustizia sociale può esserci giustizia ambientale, ci chiediamo anche il perché di tutti quei condizionali utilizzati per parlare di diritti umani e civili in relazione alla crisi climatica. Evidentemente i potenti, schiacciati dal peso delle lobby, dimenticano che solo tutti insieme possiamo superare una crisi che potrebbe portare il pianeta nel baratro: non riuscire ad assumere impegni seri, adeguati e rispettosi nei confronti di ogni cittadino per affrontare le sfide che abbiamo di fronte è la peggiore delle strade possibili- concludono Bonelli ed Evi- e come ecologisti non possiamo accettare che sia proprio quella che il mondo ha intrapreso". 

 

FONTE: Agenzia Dire

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