venerdì 12 ottobre 2018 - 13:32

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Il Bilancio UE 2019 vuole concentrarsi sui giovani

I deputati hanno incrementato i fondi per Erasmus+ e affrontato la disoccupazione giovanile

di Giulio Calenne

BRUXELLES - I membri della commissione per i bilanci del Parlamento europeo hanno chiesto un bilancio dell'UE per il 2019 in grado di affrontare le numerose sfide che l'UE continua ad affrontare. Le priorità dei deputati al Parlamento europeo per il bilancio del prossimo anno sono «crescita sostenibile, innovazione, competitività, sicurezza, lotta alle cause profonde dei flussi di rifugiati e migratori, gestione dei flussi di rifugiati e migratori, lotta ai cambiamenti climatici e transizione verso l'energia sostenibile, e particolare attenzione sui giovani».

I PROGRAMMI - I deputati intendono potenziare in particolare i programmi a sostegno dei giovani, con aumenti significativi di Erasmus + e dell'Iniziativa per l'occupazione giovanile. Ulteriori importanti sovvenzioni anche al progetto di bilancio della Commissione 2019 che i deputati intendono portare avanti durante i prossimi negoziati con il Consiglio, che riguardano i programmi di ricerca e infrastruttura e quelli che affrontano la migrazione.

LA PROPOSTA - I membri della commissione per i bilanci hanno votato una proposta di risoluzione dei correlatori Daniele Viotti (S & D, IT) e Paul Rübig (PPE, AT) sul progetto di bilancio UE 2019, quasi due settimane dopo il corrispondente voto sulle cifre. La risoluzione è stata approvata con 27 voti favorevoli, 5 contrari e 2 astensioni.

PROSSIMI PASSI - Il Parlamento nel suo insieme voterà mercoledì 24 ottobre su un bilancio proposto che ammonta a 166,3 miliardi di euro in impegni, 721 milioni in più rispetto alla proposta originaria della Commissione europea e 149,3 miliardi di euro in pagamenti (compresi gli strumenti speciali). Il voto in plenaria darà il via a tre settimane di colloqui di "conciliazione" con il Consiglio, al fine di raggiungere un accordo tra le due istituzioni in tempo per il bilancio del prossimo anno che sarà votato dal Parlamento e firmato dal suo Presidente il 29 novembre.