ROMA - "Non starò zitta": così alcune donne del Kuwait, ricco emirato arabo conservatore, hanno lanciato la loro sfida al sistema patriarcale imperante nel Paese per lottare contro il clima di soprussi nel loro confronti. Sull'onda della mobilitazione del 2017, nata negli Stati Uniti con l'hashtag #MeToo, le donne del Kuwait combattono per la loro emancipazione.
L'INIZIATIVA - L'iniziativa è partita dalla fashion blogger kuwaitiana Asha al Faraj, seguita da più di due milioni e mezzo di persone sui social media. L'influencer ha iniziato questa battaglia con un video esplicito in cui parla delle continue molestie subite dalle donne nel Paese: "Ogni volta che esco, c'è qualcuno che mi molesta o molesta un'altra donna per strada", ha detto nel video. "Non provi vergogna? Abbiamo un problema di molestie in questo paese, e io ne ho abbastanza!", ha aggiunto. A sostenere la mobilitazione di Faraj anche l'ambasciata statunitense, che sui social ha scritto: "Una campagna che vale la pena sostenere. Tutti possiamo fare di più per prevenire le molestie contro le donne, sia negli Stati Uniti che in Kuwait".
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