WASHINGTON - Nell'ultimo anno è stato un binomio inscindibile: "non c'è Trump senza Twitter e non c'è Twitter senza Trump", separarli è stato impossibile come separare un atomo. Eppure da qui alle prossiime settimane una cosa c'è che potrebbe rompere l'incantesimo, ovvero la sua elezione a presidente della nazione più potente al mondo, gli Stati Uniti. Il suo predecessore Obama ha rotto il rigido protocollo proibiva a tutti i presidenti di possedere un cellulare (per motivi di sicurezza contro gli haker), ma il dispositivo messogli a disposizione ha delle caratteristiche ben precise: non potrà mandare messaggi, telefonare, viaggiare sul browser, installare applicazioni (compresi i social) ed utilizzare giochi; è concesso, inoltre, un limitato numero di contatti per l'email. Il tutto unito ad un cambio numero obbligatorio e una riduzione della lista contatti ai soli membri della famiglia e ai numeri operativi. Tanto che Obama definì lo smartphone governativo come «un giocattolo per bambini di 3 anni». Troppe restrizioni, che lo facevano essere geloso di sua moglie e delle sue figlie, libere di chattare e utilizzare il telefono come meglio credevano. Il presidente Trump potrà continuare a comunicare via tweet quindi, ma non dal suo telefono personale. Dovrà utilizzare device appositamente creati all'interno della Casa Bianca.
ROMA – Ancora arbitro protagonista in Serie A. Nel corso di Roma-Genoa, valevole per la 24ª giornata del massimo campionato, il signor Rosario Abisso annulla, dopo la consultazione del...
Leggi l'EditorialeQuesto sondaggio è chiuso.