ROMA - Continua a scendere la vendita di carne di agnello e non solo per via del lockdown ma anche per un’aumentata sensibilità dei consumatori. Il Consorzio per la tutela dell’agnello Igp di Sardegna stima per quest’anno un calo del 35% nel consumo di agnello durante le celebrazioni pasquali. Nel 2020 si era registrata una riduzione dei consumi rispetto al 2019.
IL COMMENTO DELL'OIPA - "La maggiore consapevolezza di come vengono allevati, trasportati e uccisi i cuccioli ha determinato il crollo delle vendite negli ultimi anni", osserva il presidente dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), Massimo Comparotto. "Le numerose foto e video diffusi dalle associazioni a tutela degli animali hanno fatto la differenza e sempre più persone scelgono di non acquistare carne d’agnello. Noi invitiamo a riflettere anche su quel che accade a tutti gli altri animali d’allevamento che soffrono allo stesso modo, ma questo è intanto un bel primo passo verso un’alimentazione etica".
LA MERCIFICAZIONE - "La mercificazione degli agnelli, nelle sue varie fasi, esprime una crudeltà che va contro ogni regola morale - scrive l'Organizzazione -. Strappati alle loro madri a 30-40 giorni di vita, vengono pesati e issati sulle zampe, ammassati e caricati nei camion, verso il loro ultimo viaggio. All’arrivo, vengono scaricati come oggetti e destinati alla pratica di stordimento che non sempre viene effettuata secondo regolamento. Poi, senza pietà, vengono uccisi, talvolta ancora coscienti".
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