ROMA - È legale coltivare cannabis in casa, così ha deciso la Cassazione. Ma non mancano le ovvie condizioni. La Suprema Corte ha fissato, infatti, dei paletti: le quantità, che devono essere minime, lo scopo, che può essere solo personale, e la modalità, che deve essere senza uso di irrigazione artificiale o con fertilizzanti.
LA SENTENZA - Nonostante la sentenza non sia stata ancora depositata, c’è già chi parla di depenalizzazione della coltivazione domestica di piante stupefacenti.
LE REAZIONI - Non sono state poche le reazioni negative a questa storica sentenza. Per i portavoce del Family day, così «si inventa un diritto a drogarsi che non ha alcun fondamento giuridico e alimenta una cultura dello sballo che oltre a minare l'integrità psicofisica dei giovani, è fra le maggiori cause di incidenti stradali mortali». Della stessa impressione anche il Moige (Movimento italiano genitori), che si dichiara «seriamente preoccupato per il messaggio devastante ai giovani: con questa legalizzazione si avrà certamente un aumento dei consumi ed un calo di percezione della pericolosità di questa droga». Per la comunità di San Patrignano il verdetto «inciderà negativamente sull'educazione dei minori che cresceranno nella convinzione che l'utilizzo di cannabis sia innocuo e socialmente condiviso».
ROMA – Ancora arbitro protagonista in Serie A. Nel corso di Roma-Genoa, valevole per la 24ª giornata del massimo campionato, il signor Rosario Abisso annulla, dopo la consultazione del...
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