RIMINI – Il fiume com'era e come è adesso, il porto e il faro, i luoghi della città, la vita a bordo e in banchina, il ruolo delle donne, la cucina, Borgo Marina e Borgo San Giuliano. Rimini celebra la sua gloriosa marineria con un museo a cielo aperto lungo i margini del deviatore Marecchia, il lungofiume degli artisti e dei capanni da pesca di San Giuliano mare già reso unico dagli affreschi sui muri delle case che fiancheggiano il sentiero in ghiaia.
"La memoria è importante per tutto il percorso di crescita di una comunità", sottolinea questa mattina, poco prima del taglio del nastro, l'assessore alla Blue economy Anna Montini, con al fianco la collega a Clima e lavoro Francesca Mattei.
Significativa anche la data, visto che oggi ricorrono i 30 anni dalla morte del giudice Giovanni Falcone. Assieme agli assessori, i ragazzi dei licei classico e linguistico Giulio Cesare-Valgimigli che hanno collaborato al progetto, non solo traducendo in inglese i contenuti delle bacheche e delle didascalie che raccontano la storia della marineria, ma anche indagandola e ricostruendola in un vero lavoro da storiografo sul campo, visitando i luoghi, intervistando i protagonisti e saggiandone la fierezza. Tutto nasce da un "esiguo" finanziamento europeo, circa 35.000 euro, spiega Montini, che sul progetto ha tenuto duro, coinvolgendo tante realtà oltre le scuole. "Siamo felici di essere arrivati in fondo", aggiunge, per celebrare così "la più importante marineria della regione", che oggi conta 90 imbarcazioni e che ha alle spalle "una storia profonda da valorizzare". Il progetto, chiosa, rientra nella più ampia opera di tutela del mare messa in campo dall'amministrazione negli anni, dal Psbo al restyling del waterfront. Con le bacheche poste sui due margini del deviatore, conclude, "il luogo sarà anche più frequentato e quindi sicuro". Prima della visita al museo en plein air, i ragazzi delle scuole raccontano l'esperienza di conoscere la storia della marineria, attraverso una ricerca bibliografica che si può leggere sulle plance ed è accompagnata da foto d'epoca, di Rimini, dei pescatori, delle imbarcazioni. Tra le curiosità il ruolo della donna, non solo custode del focolare e della famiglia, anche "velaia" per cucire le vele e raccoglitrice di legname. E ancora le regole a bordo, legate anche alla diffusissima superstizione che portava i pescatori a salire a bordo con un salto con gli zoccoli ai piedi, la cucina del pesce meno pregiato che non veniva portato al mercato. La giornata di festa prosegue nel pomeriggio con due itinerari in bicicletta e a piedi che toccheranno alcuni dei principali luoghi legati alla cultura del mare di Rimini, dalla vecchia pescheria al mercato coperto.
FONTE e FOTO: Agenzia Dire
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