ROMA - "Anche noi grideremo 'io non riapro' e saremo al fianco dei commercianti di Roma che il 18 maggio daranno vita ad uno sciopero contro il Governo, un Esecutivo che non lascia loro molte scelte e che, anzi, non ha saputo dare risposte concrete all'economia a seguito dell'emergenza sanitaria. Lo snellimento burocratico tanto sbandierato non è stato mai realizzato, le imposte restano ancora troppo alte e, cosa ancor più importante, le misure annunciate dal Governo Conte quali i contributi a fondo perduto e il ristoro di tre mesi di affitto per le imprese che hanno subìto un calo del fatturato restano ancora una chimera. I commercianti sono strangolati da questi meccanismi". Così in una nota Stefano Erbaggi, esponente del direttivo romano di Fratelli d'Italia, e Maurizio Forliti, Responsabile del Dipartimento commercio e attività produttive della Regione Lazio per FdI.
"I commercianti chiedono l'abolizione dei costi sulle utenze e l'eliminazione della Ztl dal Centro storico. Due misure alle quali, per favorire la ripresa, andrebbe abbinato il prolungamento della gratuità delle strisce blu fino a fine anno", proseguono.
"A livello nazionale si chiede una sostanziale diminuzione della pressione fiscale che oggi, per certe categorie, può arrivare a superare il 60%. L'attuale livello di tassazione è improponibile ed ha impoverito l'Italia - spingendo tra l'altro molti imprenditori a delocalizzare -, l'ha esclusa dal mercato internazionale degli investimenti e dei capitali. Se si vuole dare un vero aiuto al settore produttivo e del commercio - ha concluso Forliti -, se si vuole veramente far ripartire il paese, dando un forte e duraturo impulso all'economia, non si può più demandare un serio intervento sulla fiscalità".
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