ROMA - In pochi secondi sono capaci di distruggere intere città, si catapultano sulle coste con velocità e ferocia e spesso colgono impreparate le loro vittime. Sono gli tsunami, una tra le catastrofi naturali più difficili da prevedere e che, in pochi secondi, possono trasformare un paradiso terrestre in un vero inferno. Imparare a prevederli, anche con leggero anticipo, potrebbe salvare la vita di migliaia di futuri malcapitati e, grazie a un nuovo studio, potrebbe essere presto così. L’American Geophysical Union ha infatti diramato una nuova comunicazione in relazione ad un nuovo studio apparso sul Journal of Geophysical Research: Solid Earth. In questo si parla della possibilità di prevedere gli tsunami grazie alla rilevazione del campo magnetico generato dalla mutazione del mare. Con questo si possono stimare anche l'altezza delle onde e, cosa più importante, il momento in cui potrebbero schiantarsi sulle coste. Zhiheng Lin, geofisico dell’Università di Kyoto e autore senior dello studio, parla di "risultati eccitanti" che confermano le simulazioni teoriche provate fino a quel momento. Si confermerebbe, così, una teoria già da tempo ipotizzata e che, in futuro, potrebbe aiutare a salvare migliaia di persone.
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