ROMA - Bisogna ancora capire come fare, ma dall’associazione nazionale presidi del Lazio arriva una revisione del codice deontologico che parla chiaro: basta gruppi WhatsApp di classe, amicizie Facebook tra studenti e professori, ma anche commenti che ledono le scuole su social network come Instagram o TikTok.
IL COMMENTO - Mario Rusconi, presidente dei presidi di Roma, al Corriere della Sera ha detto: "Vanno evitate le chat con genitori e con studenti, se non per questioni di natura urgentissima comeuna gita che salta all'improvviso. Vorremmo bandire i gruppi WhatsApp in cui i genitori chiedono perché il figlio ha preso 7 invece di 8".
NON AMMINISTRATIVO - Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione nazionale presidi, specifica che queste sono solo indicazioni e non c’è “un valore amministrativo, ma un valore etico e di prevenzione”. Peccato che studenti e professori (soprattutto i più giovani) non sono stati ancora sentiti. Loro che ne pensano?
ROMA – Ancora arbitro protagonista in Serie A. Nel corso di Roma-Genoa, valevole per la 24ª giornata del massimo campionato, il signor Rosario Abisso annulla, dopo la consultazione del...
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