ROMA - Se la forza di un’impresa si misura nel tempo è perché lungo la strada percorsa, c’è chi ha trovato l’alchimia della miscela giusta. A cominciare dagli uomini che la guidano e che hanno saputo cogliere le opportunità del settore. Ovvero i manager che conoscono, studiano e decodificano la società in continuo divenire. Che sanno essere allo stesso tempo interpreti delle esigenze del mercato costruendo anno dopo anno, tassello dopo tassello quel mosaico che mostra obiettivi raggiunti e quelli da realizzare. Ecco, una linea continua, a volte più ardua da tratteggiare che mette alla prova chi ne è l’autore. Se dovessimo scegliere una storia esemplare, fra le più importanti nel nostro paese, certamente una di queste sarebbe quella scritta nel tempo da Consulbrokers.
Trenta anni di attività nel mondo del brokeraggio assicurativo sono un traguardo importante, da evidenziare per continuità e crescita. E’ un traguardo che segna nella vita dell’uomo il suo passaggio dall’impegno alla maturità. Così lo è per questa felice realtà “made in Italy” che in questi 30 anni è riuscita ad affermarsi sul mercato nazionale proiettandosi poi con successo nelle realtà estere. Proprio in questi anni la società ha saputo consolidare la sua presenza a Londra, allargando poi i confini ad uno dei mercati emergenti per il settore del brokeraggio assicurativo, il Medio Oriente. Ma c’è da sottolineare quanto soprattutto in quest’ultimo decennio è stato realizzato, focalizzando il lavoro della società verso aree e settori economicamente molto esigenti in quanto ad una adeguata protezione assicurativa. Parliamo del mondo dell’arte e dello sport. Certamente agli antipodi per obiettivi e contenuti. Come possono essere accostati d’altronde un’opera di Kandinsky ad un club calcistico da Champions League? Sono mondi diversi ma uniti da una comune esigenza. Essere tutelati da chi sa capire il valore di ciò che andrà difeso e protetto dai rischi.
Dietro al traguardo dei 30 anni c’è anche qualcosa di più. Una continua ricerca verso settori da valorizzare e sui quali investire. Ecco perché proprio nel solco dell’innovazione, la “mission” di Consulbrokers è andata anche in un'altra direzione. Promuovendo e sostenendo una nuova realtà, ultima nata in ordine di tempo, la CB Digital, una start up che si proietta nel futuro. Il suo obiettivo è velocizzare i tempi dell’analisi dei rischi a vantaggio dei clienti e rendere più rapide le decisioni di aziende, enti, imprese.
Che un’azienda come Consulbrokers sia riuscita in questi anni non solo a crescere in termini di fatturato , ma anche per credibilità e autorevolezza, non è un caso. Ecco perché questi 30 anni assumono un valore maggiore andando a completare quel mosaico iniziato nel 1988 con dinamismo futurista e gioco di squadra. Modello esemplare di imprenditoria in un’Italia in continuo movimento.
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