ROMA – Se piante comuni come rose, garofani e petunie sono ricche di petali, il merito è del loro Dna e, in particolare, di un gene iperattivo. Lo dimostra lo studio italiano pubblicato sul Journal of Experimental Botany dal gruppo dell’Università Milano coordinato da Laura Rossini e da Stefano Gattolin, dell’Istituto di biologia e biotecnologia agraria del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Ibba-Cnr), e condotto in collaborazione con il Parco tecnologico padano di Lodi.
LA RICERCA – Utilizzando banche dati del Dna di diverse specie di piante, i ricercatori hanno individuato mutazioni molto simili, collegate a un gene chiave dello sviluppo del fiore, del quale modificano la regolazione in modo da farlo lavorare più a lungo fino ad avere un’abbondanza di petali.
ROMA – Ancora arbitro protagonista in Serie A. Nel corso di Roma-Genoa, valevole per la 24ª giornata del massimo campionato, il signor Rosario Abisso annulla, dopo la consultazione del...
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