BRUXELLES - L'UE dovrebbe continuare a parlare con la Cina delle sfide globali come il cambiamento climatico e le crisi sanitarie, esprimendo al contempo le sue preoccupazioni per le violazioni sistemiche dei diritti umani. In una relazione adottata giovedì, con 570 voti favorevoli, 61 contrari e 40 astensioni, il Parlamento europeo delinea sei pilastri su cui l'UE dovrebbe costruire una nuova strategia per impegnarsi con la Cina: cooperazione sulle sfide globali, impegno sulle norme internazionali e diritti, identificando rischi e vulnerabilità, costruendo partenariati con partner che la pensano allo stesso modo, promuovendo l'autonomia strategica e difendendo interessi e valori europei.
IL TESTO - Il testo propone il proseguimento della cooperazione UE-Cina su una serie di sfide globali, come i diritti umani, il cambiamento climatico, il disarmo nucleare, la lotta alle crisi sanitarie globali e la riforma delle organizzazioni multilaterali. I deputati chiedono inoltre all'UE di collaborare con la Cina per migliorare la risposta alle malattie infettive che potrebbero evolvere in epidemie o pandemie, ad esempio attraverso la mappatura dei rischi e i sistemi di allarme rapido. Chiedono alla Cina di consentire lo svolgimento di un'indagine indipendente sulle origini e la diffusione del COVID-19.
LA STRATEGIA - Il Parlamento sottolinea l'importanza strategica delle relazioni UE-Cina, ma chiarisce che il processo di ratifica dell'Accordo globale sugli investimenti (CAI) non può iniziare finché la Cina non revoca le sanzioni contro i deputati e le istituzioni dell'UE. I membri ribadiscono inoltre la loro richiesta alla Commissione e al Consiglio di progredire su un accordo di investimento dell'UE con Taiwan.
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