OTAGO - Uno studio dei ricercatori dell'università neozelandese di Otago, che hanno analizzato il Dna presente nelle acque del lago scozzese, confermano che il mostro di Loch Ness potrebbe essere in realtà un'anguilla gigante. I ricercatori hanno detto: «Abbiamo trovato una gran quantità di Dna di anguille, abbondanti in molti dai campioni raccolti in diversi punti del lago», precisano i ricercatori. «Anche se le teorie di rettili estinti hanno preso il sopravvento - proseguono i ricercatori - in realtà ci sono state continue segnalazioni di anguille molto grandi».
ROMA – “Non è un paese per vecchi”, recitava nel 2007 il titolo di un film dei fratelli Coen. Parafrasando, in parte, questa frase, si potrebbe dire che il calcio, ormai,...
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