ROMA – In un istituto superiore di Conegliano (Treviso) più di un ragazzo su tre - il 35,7% - chatta, naviga sui social, guarda on line video o serie tv dopo la mezzanotte "per noia, solitudine, tristezza ma anche per semplice mancanza di stanchezza", spesso senza che la famiglia lo sappia e con conseguenze che potrebbero poi pesare sullo sviluppo psico-fisico.
LA RICERCA – L'indagine, condotta da Maria Serena tra i 367 studenti della scuola, ha ispirato la Fondazione Ars Medica, "braccio" culturale dell'Ordine dei Medici di Venezia, per un convegno sul fenomeno dei "ragazzi vampiri" attaccati al web, un fenomeno non nuovo ma che l'isolamento dovuto al lockdown e alla Dad sta facendo emergere in modo preoccupante.
ROMA – Ancora arbitro protagonista in Serie A. Nel corso di Roma-Genoa, valevole per la 24ª giornata del massimo campionato, il signor Rosario Abisso annulla, dopo la consultazione del...
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