ROMA – Le previsioni meteo stagionali combinate con l'uso di modelli matematici possono fornire, con mesi di anticipo, stime sulle aree a rischio incendi su scala globale. Lo dimostra lo studio dell'Istituto di Geoscienze e Georisorse del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Igg) di Pisa e dell'Università di Barcellona, pubblicato sulla rivista Nature Communications.
LE RICERCHE – Secondo i ricercatori, coordinati da Marco Turco dell'università spagnola, malgrado la maggior parte degli incendi sia dovuta all'intervento umano, accidentale o doloso, l'estensione dell'area bruciata dipende in modo significativo dalle condizioni meteo-climatiche, come il grado di umidità e dall'abbondanza del combustibile che lo alimenta, come la legna.
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