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Nuovo Suzuki DF40A ARI: il fuoribordo senza patente con una spinta in più

Derivata dal più potente DF60AV, l’unità termica del Suzuki DF40A ARI ne riprende cubatura

di Flavia Cruciani

ROMA - Pronti per vivere una giornata di mare in mare? Certo! La barca ha il pieno di benzina, le dotazioni di sicurezza sono già a bordo, con l’ancora, il frigo per il picnic, abbondante scorta d’acqua, snack e bibite, la cassetta da pesca con le canne, la borsa con i teli da mare e le creme solari, lo zainetto con libri e tablet, la sacca con le pinne e le maschere... meno male che il nostro natante è pieno di gavoni da riempire! Vengono a bordo anche gli amici dei figli? Nessun problema, più siamo e più ci divertiamo! Così, senza accorgersene, il comodo natante acquista via via peso fino al punto che quando poi si è in mare, planare col 40 HP diventa un’impresa e per fare un minimo di velocità bisogna procedere sempre a tutto gas.

LA NAVIGAZIONE - Per chi si trova spesso in queste condizioni, e per chi vuole continuare a navigare senza patente quando acquista una barca più grande e di per sé già pesante, Suzuki propone il nuovo DF40A ARI, una parola che in giapponese vuol dire formica, proprio a sottolineare la straordinaria forza di spinta di questo piccolo motore in rapporto alle sue dimensioni.

IL MOTORE - Derivata dal più potente DF60AV, l’unità termica del Suzuki DF40A ARI ne riprende cubatura, 943 cc, e architettura, tre cilindri in linea, con tutti i benefici che essa porta rispetto ai quattro cilindri, a partire dalla compattezza e dal peso. Il Suzuki DF40A ARI ha, infatti, dalla sua il vantaggio della leggerezza, che si traduce anche in un rapporto peso/potenza più favorevole rispetto a un quattro cilindri e, sempre in virtù della sua architettura, può garantire un incremento dei valori di coppia, aspetto determinante per entrare velocemente in planata con l’imbarcazione.

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