ROMA - Approvato dal Consiglio dei ministri il Family Act, «per sostenere la genitorialità, contrastare la denatalità, favorire la crescita dei bambini e giovani e la conciliazione della vita familiare con il lavoro, soprattutto femminile», fa sapere il premier Giuseppe Conte. l’obiettivo della nuova legge consiste nel cercare di supportare la funzione sociale ed educativa delle famiglie, puntare a contrastare la denatalità fornendo gli strumenti ai genitori per favorire la conciliazione della vita familiare con il lavoro, specialmente quello femminile.
LA LEGGE - Il Ddl approvato è composto da 8 articoli in cui vengono affrontati, nel dettaglio, cinque punti centrali. Viene posto un assegno familiare universale per ogni figlio dal settimo mese di gravidanza fino al diciottesimo anno d’età (eccezion fatta per un figlio disabile per il quale l’assegno non avrà limiti d’età). Per i figli successivi al primo l’assegno viene maggiorato del 20%. Stabilito un periodo minimo di almeno due mesi per il congedo parentale (non cedibile) e un periodo di congedo obbligatorio di almeno 10 giorni per il padre lavoratore nei primi mesi di nascita del figlio.
LAVORO FEMMINILE - Uno tra i punti più importanti del nuovo Ddl riguarda gli incentivi al lavoro femminile. Viene introdotta un'indennità integrativa del 30% della retribuzione per le madri lavoratrici (erogata dall'Inps) per il periodo di rientro dopo il congedo. Promosse, inoltre, forme di incentivi per i datori di lavoro che formulano modalità di lavoro flessibile. Aumentano, inoltre, i fondi di garanzia per le piccole e medie imprese, soprattutto per le start up femminili nel corso dei primi due anni.
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