ROMA - Coralla Maiuri sostiene che ogni giorno si può reinventare la tavola e non essere uguale alla precedente. O comunque lei ama sintonizzarsi anche sui semitoni. Da qui la tavola della pioggia, dei ricordi, della compagnia.
LA TAVOLA - Questa è la tavola della primavera, che non è certo un mezzo tono, dove invece prevale il caos della natura che sta per esplodere, i cui suoni sono quelli di un’orchestra che accorda gli strumenti prima di affiatarsi per suonare insieme.
LA TOVAGLIA - La tovaglia riproduce la stampa su canvas di un suo grande quadro su plexiglas dipinto con gli smalti: due grandi nuvole zolle gialle che volano nel cielo unite da un piccolo arco di fili d’erba. Dalla tovaglia spuntano come se attraversassero il tavolo, gli apici dei bulbi di giacinti, alcuni bicchieri si riempiono di fili d’erba, altri di acqua dei colori dei fiori, che annunciano l’imminenza del grande prodigio che è la natura.
I PIATTI - I piatti di Coralla Maiuri sono perfetti protagonisti di questo affresco. Sono piatti di diversi servizi: insieme sono giocosi, in alcuni nel centro il dot primordiale, in altri semi e pollini si inseguono dentro una spirale. Gli strumenti continuano ad accordarsi, si vede che un coniglio è passato di corsa sul tavolo perché ha sparpagliato terra qua e là.
IL COMMENTO - «Mi è piaciuto fare questa tavola - dice Coralla Maiuri - e penso di aver rappresentato bene la natura che preme per venire fuori, il caos allegro di questo momento dell’anno, l’allegria di sentirsi invasi dall’eros della vita che non si ferma».
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