PALERMO - L’attacco al governo parte dall’’Aiop - Associazione italiana ospedalità privata - nei confronti del cosiddetto D.M. 70, che stabilisce i nuovi standard ospedalieri per pubblico e privato. «Chiediamo al Governo di riprendere in mano il decreto e di avviare una rivisitazione profonda che lo ricostruisca secondo visioni moderne» ha detto il presidente di Aiop, Gabriele Pelissero, nel corso del confronto andato in scena all’Hotel Villa Igiea di Palermo.
IL D.M. 70 - «Il D.M. 70 - ha spiegato Faraone - è uno strumento che abbiamo ereditato e che è figlio di un momento storico particolare. Nell’applicazione abbiamo visto che alcune cose hanno funzionato, mentre altre sono da sistemare. Vogliamo capire come intervenire, ma c’è un’apertura».
IL DECRETO - «Nell’intenzione del legislatore il decreto avrebbe dovuto rendere prioritarie la definizione sull’intera rete nazionale di standard qualitativi sicuri e una riorganizzazione tesa a un uso appropriato delle risorse disponibili - ha sottolineato Pelissero -. Tuttavia, la sua applicazione, nel vivo delle realtà sanitarie italiane, ne ha mostrato alcune importanti criticità, prima fra tutte l’estrema rigidità del criterio che vincola la programmazione ospedaliera regionale nel rapporto con gli erogatori privati per i quali, alcuni indicatori, non sono idonei a verificarne la effettiva qualità. Aiop, quindi - ha aggiunto il presidente - auspica che il regolamento Balduzzi possa essere revisionato, al fine di renderlo più elastico nella sua implementazione e dare la possibilità a ciascuna regione di tenere conto delle peculiarità locali e della importante componente privata, che rappresenta una risorsa che non va dispersa, in quanto promotore di efficienza e servizi in tutto il Paese nell’interesse dei cittadini».
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