MILANO - Le donne italiane durante il lockdown hanno sofferto maggiormente l’assenza di libertà e la mancanza degli affetti. Ad evidenziarlo uno studio, concentrato sulle esigenze delle donne durante il periodo di confinamento a casa, in particolare su quello che è mancato di più, sugli spazi utilizzati per lavorare e su quello che avrebbero voluto. Secondo l’analisi, condotta da Vorrei.it,, piattaforma immobiliare online, il 60.8% delle italiane intervistate teme un possibile secondo lockdown della durata di 1-2 mesi (34.6%-40%) e maggiori difficoltà dovute all’illuminazione e al clima autunnale.
I DATI - Dall’analisi è risultato che il 53,2% delle donne italiane intervistate ha sofferto l’assenza di libertà e il 30,4% la mancanza degli affetti più cari, nonostante i dispositivi tecnologici hanno permesso una connessione costante attraverso videochiamate, dirette e messaggi. Sul tema lavoro a casa, che la totalità delle aziende ha messo in campo durante il periodo di lockdown, il 50% delle donne svolgeva lo smart working direttamente dalla propria camera da letto, seguita da salotto, cucina e solo in minima parte da giardino e mansarda.
NUOVO STUDIO - La camera da letto insomma sembra proprio essere diventata il nuovo ufficio: «Grazie alla ricerca che abbiamo condotto, emerge come il ruolo dell’abitazione stia cambiando e sia necessario ripensare gli spazi per poter lavorare comodamente da casa per i prossimi mesi e che le imprese di costruzioni devono iniziare a progettare gli edifici tenendo conto di uno spazio multiuso che fino ad oggi non era necessario» spiega Ivan Laffranchi di Vorrei.it, agenzia immobiliare online che aiuta i proprietari a vendere casa in modo moderno e intelligente.
ROMA – Ancora arbitro protagonista in Serie A. Nel corso di Roma-Genoa, valevole per la 24ª giornata del massimo campionato, il signor Rosario Abisso annulla, dopo la consultazione del...
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