BRUXELLES - In apertura del tributo, che si è svolto martedì a mezzogiorno, il Presidente Antonio Tajani ha omaggiato Simone Veil per aver «guidato un giovane Parlamento europeo nella giusta direzione e aver posto le basi per quello che è diventato oggi». Tajani ha inoltre detto che Simone Veil ha incarnato, attraverso la sua storia di vita, l'esempio perfetto della riconciliazione: «la sua vita è la prova che è possibile resistere alla tentazione dell'odio. La sua vita rimarrà un formidabile testamento per noi e per le generazioni future».
IL LEADER DEL GRUPPO LIBERALE - Guy Verhofstadt, leader del gruppo Liberale e Democratico di cui Simone Veil ha fatto parte per i suoi 14 anni da deputato europeo, ha definito Veil "un'ispirazione" e aggiunto: «una sopravvissuta di Auschwitz, che non solo non ha odiato la Germania ma, al contrario, ha invocato la riconciliazione basata sui valori condivisi della democrazia liberale e dello Stato di diritto».
LA FIGURA - Simone Veil è deceduta il 30 giugno scorso. Tra il 1979 e il 1993 è stata membro del Parlamento europeo e dal 1979 al 1982 ha ricoperto la carica di Presidente. Dal 1984 al 1989 ha guidato il gruppo liberale. Nel 1981 Veil ha vinto il premio Charlemagne, un premio che onora i contributi dei singoli individui all'unità europea. Lunedì è stato osservato un minuto di silenzio in sua memoria. Mercoledì, Il Presidente Tajani parteciperà, a nome dell’istituzione, alla cerimonia ufficiale che si terrà a Parigi.
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