ROMA - WhatsApp è stato sanzionato dall’Antitrust con 50.000 euro per non essersi adeguato all’esecuzione del provvedimento con il quale è stata accertata la vessatorietà di alcune clausole dei Termini di Utilizzo dell'applicazione. WhatsApp Messenger si difende dicendo: «Stiamo esaminando la decisione e stiamo valutando la possibilità di effettuare un ricorso».
L’OMISSIONE - Secondo l'Autorità garante, WhatsApp ha consapevolmente omesso quanto disposto nel provvedimento (la contestuale notifica in app, da inviare a tutti gli utenti WhatsApp italiani) e a detta di Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori «Siamo alle comiche! Una multa a dir poco ridicola».
IL COMMENTO DI DONA - Dona si spiega meglio e chiarisce che: «Il fatto che questa sia la sanzione massima che l'Antitrust può erogare in questi casi, dimostra che urge un intervento del legislatore per innalzare l'importo delle multe comminabili dalle Authority» e precisa che «fino a che non si stabilisce che le multe devono essere almeno superiori all'illecito guadagno ottenuto con pratiche illegittime non andremo da nessuna parte».
IL RICORSO - WhatsApp, tramite un portavoce, ha già fatto sapere di non essere d’accordo con la multa e che: «Stiamo esaminando la decisione e stiamo valutando la possibilità di effettuare un ricorso».
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