ROMA - Entrano in vigore i dazi di Trump sui prodotti agroalimentari europei e le stime sull’esportazione del Made In Italy sono pessime. Secondo una stima della Coldiretti avremo un calo del 20% delle vendite dei prodotti agroalimentari: i più colpiti saranno i formaggi, i salumi, gli agrumi, i succhi e i liquori. Un dazio che aumenterà di quasi il triplo, rendendo i nostri prodotti tipici, come il Grana Padano o il Parmigiano Reggiano, difficilmente proponibili al mercato statunitense.
IL PREZZO - Con un dazio intorno ai 6 euro al chilo, un cittadino statunitense che vorrà acquistare uno dei pregiati formaggi importati dall’Italia, dovrà pagarlo tra i 40 e gli oltre 45 dollari al chilo, con la conseguente frenata sull’acquisto.
L’ATTACCO - In una nota della Coldiretti le accuse non sono leggere: «A beneficiare della situazione è la lobby dell'industria casearia Usa (CCFN), che ha esplicitamente chiesto con una lettera di imporre tasse alle importazioni di formaggi europei, al fine di favorire l'industria del falso Made in Italy e costringere l'Unione Europea ad aprire le frontiere ai tarocchi a stelle e strisce».
LA FRANCIA - Se per l’Italia la situazione è questa, per la Francia la stima è di circa 1 miliardo di perdite a causa dei dazi, che interesseranno principalmente i vini (tranne lo champagne) e i formaggi (tranne il Roquefort).
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