BRUXELLES - Dopo cinque giorni di intense discussioni, i capi di Stato e di governo hanno raggiunto un compromesso politico. La squadra negoziale del Parlamento sul quadro finanziario pluriennale (QFP) e le risorse proprie (OR) si compiace del fatto che alla fine sia stata raggiunta una posizione comune e che il nuovo strumento di recupero (Next Generation EU) sia finanziato con un prestito di 750 EUR miliardi. Ma il Parlamento rimane critico su alcuni aspetti essenziali del compromesso, in particolare sulla prospettiva a lungo termine.
IL COMMENTO - «Lo strumento di recupero è un passo importante verso una nuova ambizione per l'Unione: più verde, più competitiva e digitale. Questo ingente prestito è un momento storico per l'Unione europea e non dovremmo ignorare ciò che è appena accaduto. Tuttavia ci dispiace che gli Stati membri abbiano deciso di abbandonare completamente la "soluzione ponte", il cui obiettivo era proprio quello di fornire una risposta immediata alla crisi ai cittadini, a seguito dell'epidemia di Covid-19. In un contesto in cui il virus è di nuovo in aumento, i cittadini hanno bisogno di certezza. Il Parlamento continuerà a impegnarsi per garantire che la ripresa inizi senza ritardi. Inoltre, il controllo democratico deve essere notevolmente aumentato: il Parlamento, in quanto braccio dell'autorità di bilancio, combatterà per essere pienamente coinvolto nell'istituzione e nell'attuazione dello strumento di recupero», hanno dichiarato martedì i negoziatori del PE.
ROMA – Ancora arbitro protagonista in Serie A. Nel corso di Roma-Genoa, valevole per la 24ª giornata del massimo campionato, il signor Rosario Abisso annulla, dopo la consultazione del...
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