FIRENZE - "Sono d'accordo con Prodi e non solo perché sono sindaco, intendiamoci. Il presidente della Repubblica rappresenta tutta la Repubblica. E fra le istituzioni della repubblica ci sono anche i Comuni". Così il sindaco di Firenze, Dario Nardella, intervenendo ad Agorà su Raitre in merito alla proposta, rilanciata da Romano Prodi, di inserire i sindaci nelle terne dei grandi elettori dei Consigli regionali che voteranno il prossimo presidente della repubblica. Nardella ammette di essere scettico circa la possibilità di mettere a frutto questa idea, tuttavia segnala che il tema potrebbe essere risolto per via politica senza dover cambiare la Costituzione: "Se si riesca a fare non lo so- aggiunge- ma non c'è bisogno di una legge. Dipende dalle Regioni, ad esempio il presidente Bonaccini ha già detto che lui è pronto ad appoggiare nella terna dei nomi indicati dalla sua Regione la presenza di un sindaco. Dovranno essere le Regioni a dare una disponibilità proprio con lo spirito con cui ha parlato Prodi, sarebbe un bel segnale". Parole che marcano una distanza rispetto alla tesi esposta più volte nelle ultime settimane dal presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, secondo il quale in realtà sarebbe indispensabile una riforma costituzionale per dare spazio anche ai primi cittadini. Una distanza di cui Nardella implicitamente prende atto. A chi gli chiede se altri governatori oltre a Bonaccini abbiano aperto a questa ipotesi, il sindaco di Firenze ribatte: "Non mi risulta, il che la dice lunga sulla questione".
FONTE: Agenzia Dire
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